L’ultimo velo

Dal primo all’ultimo respiro, la vita viaggia nella grande “costellazione dell’Amore”. Proprio la paura della sua reale esistenza porta l’uomo a ricoprirsi di abiti sempre più spessi, di armature sempre più impenetrabili.

Qual è la sua paura, quella di riceverlo? di ricevere un sentimento? Quella di spogliarsi di tutte le stoffe, i metalli, le leghe indistruttibili, per sentirselo arrivare sulla pelle, l’unica a dialogare col proprio cuore? È questa la paura? Con il rischio di trovarsi nudo col cuore in mano e la finestra aperta sul mondo, del quale ogni battito, testimone materiale del suo sentimento, fa parte? Da quel “sempre” lontano nel Tempo, è abituato a ricevere! E quella finestra spalancata via via si riduce al semplice foro della cruna di un ago.

Non si accorge di quanta Luce possa entrare o di quanta ne possa uscire, continuando ogni giorno a crearsi “aspettative” che chiuderanno quel foro, con cera, stucco, lamiera della sua stessa armatura. Non spesso, non sempre, un raggio di Luce vera attraverserà quella piccola fessura, illuminandogli il cuore, cosa che non ammetterà mai sia successa, ma la sua Vita cambierà e anche i suoi sentimenti faranno parte della Luce di quella costellazione, quella dell’Amore, senza la quale la Vita stessa è utopia.