Saeculum sanctorum

24.00

Il 31 maggio del 1578, poco oltre la Porta Salaria delle Mura aureliane di Roma, cavatori di pozzolana rinvennero in modo all’apparenza casuale i resti perfettamente conservati di un antico cimitero ipogeo paleocristiano, allora creduto essere quello intitolato a santa Priscilla. Il ritrovamento, come provato da alcuni documenti del tempo, richiamò sul posto un grande numero di fedeli e in pochi giorni tutta la popolazione di Roma accorse alle gallerie appena tornate in luce per ammirare l’antichità del luogo e pregare sulle tombe di coloro che vennero creduti essere esclusivamente i primi martiri delle più antiche persecuzioni anticristiane e non generici fedeli dei primi secoli.
Perduto, pochi anni più tardi, il cimitero per una frana verificatasi a seguito delle continue estrazioni di materiale da costruzione, nei più l’interesse per le catacombe si perse, ma per un piccolo manipolo di esploratori, capitanati da Antonio Bosio, la scoperta del 1578 rappresentò l’incentivo a indagare le vigne delle campagne attorno a Roma per cercare di riportare alla luce le sepolture dei primi testimoni della fede. In breve tempo, con il susseguirsi dei rinvenimenti, le catacombe romane finirono per trasformarsi in una miniera inesauribile di reliquie, dando origine a un florido mercato della santità articolato su un duplice binario, quello lecito gestito dalle stesse gerarchie ecclesiastiche e quello illegale condotto da cercatori senza scrupoli, suscitando così leciti dubbi sull’autenticità dei resti ossei cavati dai cimiteri in protestanti agguerriti e cattolici illuminati.

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Peso 0.700 kg
Dimensioni 17 × 24 cm