Busiri Vici Saverio

Saverio Busiri Vici è nato a Roma nel 1927, discendente di una dinastia di architetti che dal XVII secolo si tramandano tale attività. Dopo la laurea in architettura, stabilisce a Roma il suo studio realizzando, già all’inizio della professione, numerose opere di architettura, urbanistica e design, oltre ad effettuare concorsi ecc… Nel contempo collabora con il padre Clemente (1887-1965) in importanti opere a Roma quali il grande Collegio Filosofico di via Torre Rossa, gli Edifici a più funzioni di via Cavallini e via di Montezebio ed il Collegio San Paolo in via Grottarossa (di quest’ultimo solo il progetto di massima); opere eseguite dal 1956 al 1965, insieme ad altri progetti.
Esponente nella sua famiglia della nona generazione consecutiva di architetti, pur nella continuità, ha inteso portare avanti un proprio personale discorso ed ancor giovane, nei primi anni Sessanta, contemporaneamente al lavoro, intraprende viaggi e ha l’occasione di conoscere vari personaggi dell’architettura del tempo quali Alvar Aalto, Le Corbusier, Paul Rudolph e di assistere al loro lavoro. Le Corbusier gli ha lasciato una significativa dedica personale in seguito a vari incontri avvenuti a Parigi e Roquebrune per motivi di architettura. Ha mantenuto rapporti con lo studio di La Corbusier anche dopo la morte di questi.
Nel 1974 pubblica la sua prima monografia “L’Architetto Busiri Vici” a cura di Laura Vinca Masini.
È stato consultore della Commissione Centrale di Arte Sacra, membro per l’Italia dell’Association Internationale Le Corbusier, presidente dell’Istituto CATEL e membro dell’Istituto Nazionale di Architettura.
Per meriti architettonici ha ricevuto come onorificenza la Commenda dell’Ordine di San Gregorio Magno. Ha preso parte a numerose commissioni, concorsi, giurie. Dal 1987 è Accademico Nazionale di San Luca e negli anni 1991-1992 è stato componente della Presidenza dell’Accademia medesima. È attualmente membro di varie Accademie e Fondazioni e Presidente onorario dell’Unione Europea Esperti d’Arte.
Ha svolto studi e ricerche anche sui problemi della città, in particolare sullo SDO di Roma, esprimendo in merito il suo pensiero con “saggi” su giornali e riviste.

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