I segreti dall’Aldiquà

Nel cimitero di un paesino di montagna, una strana tomba ipertecnologica cattura l’attenzione di tutti. Per familiari, amici, conoscenti e curiosi il messaggio è subito chiaro: il caro estinto ha fatto della sua lapide un mezzo per comunicare dopo la morte, lasciando intuire l’esistenza di un inquietante segreto. Un mistero davvero complicato da risolvere, tra indizi e false piste, la cui soluzione coinvolgerà un’intera famiglia e gli amici di una vita, attraverso una sequenza crescente di enigmi, sospetti e colpi di scena, fino alla spiazzante verità finale.

I segreti dall’Aldiquà è un rapporto innestato sul non detto, come solo l’estrema dipartita dell’attore principale poteva provocare. È il divertentissimo assolo di un figlio alla ricerca della verità. È un libro a cui piace la musica dissacrante, le lunghe tirate senza un inizio e una fine, attaccare con un ritmo e vedere dove ti porta. È un libro amaro, graffiante, ironico, riflessivo, straniero nel senso di estraneo, che appartiene ad altro. Perché la storia di questo romanzo è una straniera che scopriamo sorella: quando ciò accade, quello è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno.