Il barone e il cameriere

16.00

Nella Taormina della seconda metà dell’Ottocento, un povero paese della Sicilia orientale il cui luminoso passato era testimoniato da alcuni nobili edifici e da monumenti insigni, bisognosi forse di qualche restauro, e la cui amenità e bellezza paesaggistica era comprovata da un cielo sempre azzurro e da un panorama fantastico sulla costa jonica e su un mare incredibilmente blu, cominciano ad arrivare alcuni grandi tedeschi: i primi sono Ottone von Geleng e il giovane e ricco gaudente Wilhelm von Gloeden. Pittore insoddisfatto il primo e grande fotografo in pectore il secondo, entrambi s’innamorano di questa cittadina addormentata e dell’umanità della sua gente e decidono di viverci per sempre.
La storia di questi e altri personaggi più o meno importanti, che hanno favorito la trasformazione di Taormina da borgo rustico a perla dello Jonio, meta del turismo internazionale per tutto il Novecento, è descritta dall’autore basandosi su un’ampia bibliografia esistente sull’argomento e immaginando come l’avrebbe potuta raccontare Pancrazio Bucinì, il cameriere di casa Gloeden che ha vissuto col barone Guglielmo per quasi quarant’anni e ne ha ereditato l’attività fotografica, seppur con successo decisamente diverso.
L’inizio della storia coincide con la data di arrivo a Taormina di Ottone Geleng (1863) e si conclude con l’Anno Santo del 1950, quando già s’intravede la trasformazione del turismo taorminese da fortemente elitario a una forma diversa, accessibile a famiglie e comitive italiane e straniere.

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Informazioni aggiuntive

Peso 0.300 kg
Dimensioni 13.5 × 21 cm