La filosofia morale di Jacques Maritain. Per una ripresa dell’etica metafisica e cristiana a cinquant’anni dalla morte di Maritain

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Jacques Maritain è stato uno dei maggiori filosofi cristiani del Novecento. Il suo pensiero consiste in una rilettura novecentesca di san Tommaso d’Aquino, con cui il pensatore francese instaura un rapporto unico e peculiare, dopo la sua conversione avvenuta, insieme a quella della moglie Raïssa, nel 1906. Perfettamente collocato nel solco della “rinascita tomista”, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, pratica un “intellettualismo esistenzialista”, che unisce legge morale e legge naturale fondate sulla ragione e sulla Rivelazione divina: un “cammino” che garantisce sia la singolarità della persona che l’oggettività e la permanenza del vero. Non una ripetizione scolastica della lezione tomista, quindi, ma una vera riscoperta, difficile da inquadrare in una definizione precisa, di san Tommaso, definito da Giovanni Paolo II l’«apostolo dei tempi moderni».

Perché, dunque, scrivere di Maritain oggi, in un’epoca in cui i valori etici e morali fondanti della società sembrano essere diametralmente opposti a quelli del filosofo francese? In un tempo “postmoderno”, “postmetafisico”, persino “postfilosofico” e avviato al “postumano”, il saggio riprende la riflessione sui fondamenti dell’etica metafisica e cristiana – in una parola, l’abc dell’umano.

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Peso 0.250 kg
Dimensioni 16 × 24 cm