Contessa Lara

Nell’Italia ancora chiusa e provinciale di fine Ottocento, Evelina Cattermole, alias Contessa Lara, fu una scrittrice e una giornalista di successo (una delle poche donne a essere iscritta all’Albo della Stampa), conosciuta e apprezzata dagli addetti ai lavori, ma anche dal grande pubblico, che seguiva con curiosità e partecipazione le sue rubriche di Piccola Posta, le prime apparse sulla stampa italiana.

Purtroppo per lei, la bellezza e l’intelligenza, all’epoca due ‘delitti’ capitali per una donna, le impedirono maggiori e più unanimi riconoscimenti. Se a questo si aggiunge l’invidia di molte e di molti per la sua fama, il suo vivere la vita e l’amore ‘scandalosamente’ fuori dagli schemi perbenisti e parecchio ipocriti di un Paese patriarcale e bigotto, che la portarono a essere vittima di un vile femminicidio causato da abietti motivi economici mascherati da ragioni passionali, si comprenderà meglio l’emarginazione di cui soffrì.

Una distorsione che noi oggi, soprattutto a fronte del valore della sua produzione narrativa, dovremmo correggere, restituendo a Contessa Lara la considerazione che s’è conquistata, col suo duro lavoro e la caparbietà di una donna ‘libera’ in così netto anticipo sui tempi suoi.